sabato 15 gennaio 2022

Giochi da tavolo - i german ibridi e le radici del loro successo

 Ormai da almeno un decennio i german (o eurogame) hanno conquistato anche gli scaffali più ostili. Non esiste una collezione di giochi da tavolo prima di almeno due o tre dei titoli più blasonati, e anche in America sono ormai un genere consolidato, e sempre più game designer d'oltreoceano si dedicano allo sviluppo di questa categoria di giochi accessibili e soprattutto poco conflittuali. 

Catan


I german e i limiti del genere

Nonostante i pregi che hanno determinato il successo del genere, molti giocatori esperti trovano gli eurogame meno sfidanti e vari rispetto ad altri generi, soprattutto rispetto agli heavy game. Sono quindi visti a metà tra giochi complessi e filler, forse troppo lunghi e complessi per i neofiti ma troppo semplici e poco interattivi per gli entusiasti di board game. Un fenomeno interessante è però emerso a partire dal 2016, principalmente a opera dell'ormai pluripremiato designer Jamey Stegmaier, creatore di Scythe. La novità è quella di ibridare i german con altri generi tradizionalmente distanti, dagli ameritrash, agli wargame ai deckbuilding game. 


Scythe

Stegmaier è ormai riconosciuto come uno dei principali autori degli ultimi venti anni, ma quando nel 2016 ha firmato Scythe era un semplice designer emergente con innegabili capacità di costruzione di una community. Il gioco è per l'80% un ottimo german, ma è per la componente rimanente che si distingue. Scythe unisce le classiche dinamiche di worker placement su una mappa esagonale che associa ogni casella a una specifica risorsa ad un paio di caratteristiche tipiche degli american: la guerra e l'uso massiccio di carte. 

In Scythe si pescano carte continuamente: per determinare gli "incontri" dei propri personaggi, per determinare le caratteristiche della propria "fabbrica", ma anche per accumulare bonus da utilizzare nella risoluzione dei conflitti. Questi ultimi sono l'altra caratteristica peculiare del gioco, e seppur sporadici i combattimenti sono inevitabili nel corso di una partita, sia perché esistono diversi incentivi nell'accumulare potenziale bellico, sia perché contribuiscono al raggiungimento della vittoria (fino a due delle sei stelle obiettivo possono essere ottenute combattendo), sia perché in alcuni turni possono costituire un'opportunità tattica in grado di guadagnare in termini di risorse un intero turno di produzione a discapito di un avversario.

Il gioco riesce ad essere equilibrato nell'inserire le nuove dinamiche senza ridurre lo spazio dedicato a quelle tipiche del german, sia in termini di frequenza di utilizzo sia dal punto di vista del peso nell'economia di una partita. Scythe riesce a unire organicamente il meglio dei due mondi, e non è un caso se è uno dei giochi più apprezzati e di successo degli ultimi 20 anni, basti guardare alla classifica di BoardGameGeek.

Scythe


Dune Imperium

L'altro gioco di cui voglio parlare è invece molto più recente: si tratta di Dune Imperium, pubblicato nel 2020 dalla Dire Wolf e firmato Paul Dennen (noto ai più per Clank).

Il gioco unisce tre componenti distinte ma ben integrate. La prima è una base da worker placement con varie aree di gioco a piazzamento competitivo esclusivo (come avviene per Everdell), che permettono di ottenere risorse (spezia, denaro o acqua) ma anche di pescare carte o di rafforzarsi militarmente. 

La seconda meccanica è un vero gioco nel gioco: le possibilità di piazzamento dei lavoratori e altri effetti rilevanti sono guidati dalle carte in mano ai giocatori, pescate da un mazzo in continuo aggiornamento grazie ad un vero e proprio deck-building game, completo di mercato e risorse necessarie ad acquistare nuove carte.

L'altra componente è la gestione del conflitto in forma di confronto bellico simbolico. Nella fase della guerra i giocatori ottengono vantaggi più o meno grandi a seconda della propria forza, espressa combinando le truppe schierate al fronte con le carte disponibili in mano. Chi ottiene il punteggio globale maggiore vince il conflitto per il turno, gli altri partecipanti arrivano secondo e terzo con vantaggi progressivamente inferiori, purché abbiano partecipato con almeno una truppa (i giocatori decidono infatti nella fase di worker placement se e quante truppe allocare, e quante accumularne per i turni successivi). Questo aspetto del gioco è semplice e riesce a non accentrare troppo il tempo di gioco, ma risulta comunque avere una dignità propria, con un esito sempre incerto fino all'ultima carta e col risultato che ha un peso non indifferente sull'equilibrio di gioco.

Il gioco è tra i più discussi del 2020, e ha sicuramente il merito di combinare con successo mondi apparentemente lontani come i german e i deck building game, cosa che è riuscita a rinnovare ulteriormente un genere caratterizzato da una già abbondante produzione di titoli e da un livello di qualità media più alta che mai.

Dune Imperium


Conclusioni

Se il genere eurogame è all'apice del successo, essendo riuscito a conquistare anche il continente nordamericano, è pur vero che ha raggiunto una parziale saturazione, è stato per così dire perfezionato. Questo genera una domanda di innovazione che ben si sposa con il desiderio degli hardcore gamer di godere di versioni più complesse e articolate dei german, cosa che ha portato alla nascita di un sottogenere ormai maturo e pieno di titoli interessanti. Il futuro dei german si evolverà sempre più verso forme ibride o astratte, ma è lungi dall'essere un genere esaurito. E probabilmente questi hybrid game rappresentano l'evoluzione naturale e più interessante di un fenomeno ludico ormai globale. 


1 commento:

  1. molto interessante. adoro i german ma capisco possano stufare e rischiano di somigliarsi un po' tutti

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